CENTO ANNI (dedicata alla mamma)
di Carlo Ciucchi "Picchio"
Trentaseimilacinquecento giorni oggi si conta
della Marsilia di Vittorio e Affortunata si racconta.
La bimba è precoce, la voce è bella, Ave Maria di Shiubert, a solo,
il prete tremava e lei a San Babila incantava
Sarta la nonna, sarta la mamma, sarta la figlia, è Lei la primogenita in famiglia.
Aveva undici anni, a nonno Lorenzo, tagliato e cucito un bel vestito.
Nel trentanove l’unione con Armando, vero Amore!
Nasce Angela che come un Angelo a pochi mesi vola in cielo.
Arriva la guerra Armando lontano, soldato italiano.
Morte ovunque, vicino e lontano, si scambia il cucire con polli alla mano.
Che dire? C’è da soffrire!
Gli invasori fanno razzia, la guerra finisce e vanno via. Torna Armando dalla prigionia.
Nel cinquantuno al mulin di San Bavello nasce Cosimo, che bello!
Nel cinquantacinque a Dicomano nasce Carlo colori e pennelli in mano.
Chi è buona madre è buona moglie, aver cura dei propri putti non è da tutti.
Una vita dedicata alla famiglia, un esempio, che meraviglia!
È donna virtuosa, sa fare i conti, è sempre previdente, in casa non manca mai niente.
La spesa in bicicletta, cuce di giorno ma anche di notte,
uomo donna bambino e sposa, la Marsilia poco riposa.
Brava in cucina e anche in cantina, Lei ha sempre una buona parolina.
Voce sopraffina alla Messa la Domenica mattina.
Affettuosa dolce e premurosa, dei figli e dei nipoti si senta orgogliosa.
Per dirlo alla Marsilia questa vita va presa come viene e conviene!
Non c’è da lamentarsi e bisogna accontentarsi!
Il tempo passa, della vita non si stanca, l’affetto non Le manca.
Ottanta novanta e cento e oggi avanza
Grazie mamma!
Dicomano 05/08/2020